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Fattura di Lenormard, Primo Mercante di Sua Maestà l’Imperatrice e Regina

Datazione

febbraio 1813

Tipo

Varie

Inventario

2575

Materiale

carta

Tecnica

incisione e inchiostro su carta

Descrizione

Fattura relativa alle commissioni fornite a “Sa Majesté L’impératrice Marie Louise” nel febbraio 1813. In alto al centro è impresso a stampa lo stemma imperiale di Maria Luigia, sotto al quale si legge: “Au Gran Turc/Rue S.t Honoré, N°248, en face celle de l’Echelle./LENORMAND,/Premier Marchand de Sa Majesté l’Impératrice Reine./Tient Magasin d’Etoffe de Soies de toutes Espéces/dand les Goûts le plus Nouveaux.//à Paris”.
Il documento fattura all’Imperatrice i seguenti oggetti: “tessuto Bingaline a righe blu”, “un abito di tulle ricamato a righe e decorato con rose e tuberose”, “un’acconciatura  e un bouquet [di fiori di stoffa?]” e “un cachemire quadrato rigato ‘à Rond et Coin'”, per un totale di spesa di 2.916 franchi.

Misure

altezza max: cm 32,1
lunghezza max: cm 20,5

Stato Conservazione

Molto buono; oltre a evidenti segni di piegatura, si nota un piccolissimo foro nell’angolo in basso a sinistra. Sul verso rimangono nella parte superiore i segni di collante precedentemente utilizzato.

Osservazioni

Il foglio è pervenuto in Museo insieme al documento inv. n. 2574; entrambi si sommano alle precedenti donazioni Godi (invv. nn. 970 e 2504). La fattura appartiene al terzo anno di regno di Maria Luigia quale Imperatrice dei Francesi e Regina d’Italia; durante il periodo francese la giovane moglie di Napoleone poteva servirsi di un lauto appannaggio annuale per saldare i fornitori della casa imperiale, che provvedevano a inviare fatture mensili per quanto acquistato dalle Loro Maestà. Tra questi fornitori vi era naturalmente Lenormand, “magazzino di stoffe di seta di tutte le specie e del più moderno gusto”, come recava scritto la sua carta intestata. Questo non era certo l’unico atelier parigino di cui si serviva l’Imperatrice: tra tutti vale la pena di ricordare il celeberrimo e assai costoso Louis-Hippolyte Leroy, nel cui laboratorio venne ideata anche la corbeille de mariage presente in Museo (inv. n. 1614), nonchè gli splendidi abiti nuziali di Maria Luigia, di uno dei quali si preserva un frammento (inv. n. 1622).

Acquisizione

Donazione Giovanni Godi (febbraio 2009)

Collocazione

Salone

Note Bibliografiche

M. E. Ferrari, “Carnet de voyage Viola Parma”, Roma, Pandion Edizioni 2020, [ill. p. 39] .