La battaglia di Aspern
- Datazione
post 1819
- Tipo
Stampe
- Inventario
1047
- Vecchio Inventario
495
- Tecnica
bulino e acquaforte
- Descrizione
L’incisione è tratta dal grande dipinto del 1819 di Peter Krafft (Hanau, 1780 – Wien, 1856) a lui commissionato dagli Stati provinciali dell’Austria inferiore e realizzato per la Sala d’onore della Casa degli Invalidi a Vienna (oggi Museo storico militare), rappresentante la vittoria dell’arciduca Carlo d’Austria su Napoleone nella battaglia di Aspern; la chiesa in fiamme della città di Aspern, infatti, insieme al duomo di Santo Stefano, domina lo sfondo. Il dipinto è un importante documento storico, in quanto presenta i ritratti di alcuni illustri personaggi dell’epoca: oltre all’arciduca Carlo, infatti, si riconoscono il principe Johann von Liechtenstein, il barone Maximilian von Wimpffen, il barone Johann von Hiller, il conte Henry Bellegarde, il principe Friedrich Hohenzollern-Hechingen, il principe Francesco Orsini-Rosenberg, il conte Ferdinand Wurttenberg, il principe Ferdinand Kinsky, il conte Philipp Grunne e il conte Giuseppe Colloredo. Nel 1820 Krafft replicò il dipinto in versione più piccola per il principe von Liechtenstein.
“Gemalt von P.Krafft – Gestochen von C.Rahl DIE SCHLACHT BEI ASPERN. Der K.K.Oesterreichischen Armee Das lebensgrosse Original gemaelde befindet sich in dem K.K.Invalidenhause zu Wien – gewidmet, von Carl Rahl K.K.Kupferstecher Zu finden in Wien bey dem Kupferstecher”.- Misure
cm 51,2 x 64,6
C.C.: cm 66,4 x 93,4 x 2,3- Stato Conservazione
Abbastanza buono; la carta presenta una leggera puntinatura di muffa.
- Osservazioni
In cornice di legno.
- Provenienza
Raccolta Toschi [fascicolo grigio].
- Collocazione
Sala Maria Luigia
- Note Bibliografiche
M.PELLEGRI, “Il museo Glauco Lombardi”, Parma, Battei 1984, p. 122.
“Dorotheum”, catalogo dell’asta del 26 aprile 2005: Kaiserhaus, p. 32, n° 44.
“Dorotheum”, catalogo dell’asta del 26 aprile 2006: Kaiserhaus und Historika, p. 24, n° 30.
J. KRÄFTNER, “Neoclassicismo e Biedermeier”, catalogo della mostra Liechtenstein Museum Vienna 2004, Monaco 2004, pp. 86-87.