La sede del Museo:
il palazzo di Riserva

La Fondazione Museo Glauco Lombardi ha sede in alcune sale del grande complesso noto come palazzo di Riserva, che già nelle carte topografiche del secolo XVII risulta di pertinenza ducale, legato all’articolato sistema di edifici destinati alla vita della corte farnesiana (palazzo ducale, palazzo della Pilotta, chiesa di San Pietro Martire, palazzo del Giardino).

A quel tempo al suo interno si trovavano alcuni appartamenti di corte, la foresteria destinata all’alloggio degli illustri ospiti dei sovrani e il teatro ducale, realizzato da Stefano Lolli nel 1687 e demolito dopo la costruzione del nuovo teatro ducale (1821-1829), poi Regio.

Proprio le sale che oggi ospitano il Museo vennero trasformate nel 1764 in Casino da gioco per nobili e cortigiani, per opera dell’architetto Ennemond Alexandre Petitot, secondo la volontà del duca Filippo di Borbone e del suo abile primo ministro Guillaume Du Tillot.

L’architetto lionese conferì a quest’area del palazzo il rigoroso aspetto neoclassico che ancora la caratterizza nonostante le successive e talvolta traumatiche trasformazioni subite dall’intero edificio (si pensi all’abbattimento del teatro ducale e alla successiva realizzazione degli uffici delle Poste, alla demolizione dello scalone d’accesso al piano nobile e alla radicale trasformazione di quest’ultimo nel periodo postunitario per far posto a uffici statali o alla decurtazione della facciata verso sud operata nel 1906 per l’apertura dell’attuale via Pisacane).

Fu il duca Carlo III di Borbone Parma a decretare la trasformazione del Casino dei Nobili a propria residenza privata e ad affidarne il progetto all’architetto Paolo Gazola: alla metà dell’Ottocento le odierne sale espositive del Museo assunsero l’aspetto, le dimensioni e la disposizione che tuttora le caratterizzano.

Il palazzo di Riserva, attualmente di proprietà in parte demaniale, in parte privata, ospita, oltre alla Fondazione Museo Glauco Lombardi, alcuni uffici delle Poste, un comando dell’Arma dei Carabinieri, il Circolo di Lettura e Conversazione e vari esercizi commerciali.

Nel corso dei lavori di restauro che hanno interessato i locali di pertinenza del Museo Lombardi (1997-1999) sono emersi rilevanti resti di una domus romana e frammenti di affreschi tardogotici che testimoniano la presenza in quest’area, fin da tempi molto antichi, di strutture edificate e più volte trasformate nel corso dei secoli.