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Autore: Vincenzo Bertolotti (Parma, 1804 - Mariano di San Lazzaro Parmense, 1887) Luigi Vigotti (Piacenza, 1804/1807 - Parma, 1861) Giuseppe Carra (Parma, 1766-1841 - )

“Torrente Parma”

Datazione

1828

Tipo

Stampe

Inventario

2798

Tecnica

litografia

Descrizione

Sotto all’immagine figurata sono presenti le indicazioni di responsabilità: a sinistra “P. G. Carra inv: e sculp:”, al centro “Modena Lit: Gaddi 1828.”, a destra “V. Bertolotti, e Luigi Vigotti alla Litografia disegnarono”.
Sotto al titolo “Torrente Parma”, compare la dedica: “A Sua Eccellenza l’Illustrissimo Sig.r Conte Stefano Sanvitale / Gran Ciamberlano Consigliere intimo attuale di Stato di S. M. la Duchessa di Parma / Gran Cancelliere del S. A. I. Ordine Costantiniano di S. Giorgio. / In attestato di gratitudine offrono i disegnatori.”.
La litografia raffigura una delle quattro statue (Parma, Taro, Enza, Stirone) in marmo realizzate da Giuseppe Carra e poste ai capi del ponte; in questo caso si tratta della scultura posta sul capo est e che rappresenta il torrente Parma.La figura allegorica mostra una donna sdraiata su un fianco nell’atto di reggere, con una mano, un otre da cui sgorga acqua, mentre nell’altra regge una cornucopia, simbolo di prosperità e abbondanza.

Misure

S.C.: cm 32 x 30,2 (parte visibile)
C.C.: cm 35,7 x 33,2

Stato Conservazione

Si notano sul foglio alcune tracce di piegature e strappi; debole presenza di foxing.

Osservazioni

Il foglio appartiene a una serie di quattro raffiguranti le quattro statue ai capi del ponte sul fiume Taro. Un esemplare della stampa rappresentante il torrente Stirone è conservato presso le collezioni Cariparma (CRP, inv. 15678), ove pure si trova quella con la Parma. Altri due esemplari (Stirone ed Enza) sono conservati nella rocca Sanvitale di Fontanellato.
La dedica al conte Sanvitale della litografia in esame si spiega alla luce della collaborazione che il raffinato e lungimirante mecenate aveva riservato a Bertoluzzi e Vigotti nel tentativo di aprire a casa sua uno stabilimento litografico; il progetto, osteggiato fortemente da Paolo Toschi, non trovò il sostegno del governo che proprio alla fine del 1828 respinse la domanda (R. CRISTOFORI, “l’arte minor sorella dell’intaglio. L’ostilità del Toschi alla pratica della litografia”, in F. SANDRINI (a cura di), “Paolo Toschi (1788-1854) incisore d’Europa”, Parma 2004, pp. 173-185: 178).
Si ricorda che una ulteriore serie di stampe raffiguranti le statue allegoriche poste sul ponte del Taro furono realizzate, stranamente sempre nel 1828, da V. [Vincenzo?] Botti (cfr. P. MARTINI, G. CAPACCHI, “L’arte dell’incisione in Parma”, Quaderni parmigiani n. 1 Parma, Artegrafica Silva, 1969, p. 48).

Acquisizione

Donazione Giancarlo Gonizzi (settembre 2016)

Collocazione

Deposito provvisorio

Note Bibliografiche

F. SANDRINI (a cura di), “Albertina, la figlia di Maria Luigia d’Asburgo. Vita, pensieri, segreti”, Parma, Grafiche STEP 2017, p. 196 [ill.].