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Autore: Giovanni Manini (Milano ultimo quarto XVIII secolo - 1843)

“Uccello del Paradiso”

Datazione

1834

Tipo

Opere d'Oreficeria

Inventario

2565

Materiale

oro, quarzi, turchesi, rubini, smalti

Descrizione

Gioiello da testa in oro e pietre preziose formato da una spilla a forma di uccello del paradiso: dalla testa in oro e smalti policromi su incisione guilloché,  con un occhio formato da un rubino, si dipartono tre lunghe piume semicircolari, in cui si alternano 102 quarzi (36 bianchi, 33 citrini e 33 rosa), 46 turchesi, 12 rubini. Il pettine, anch’esso in oro, è invece arricchito sulla sommità da 19 quarzi bianchi e 6 turchesi. L’astuccio originale è ricoperto esternamente di cuoio bulgaro rosso lavorato e decorato al centro con motivi fitomorfici policromi. Filettato in oro sui bordi, all’interno presenta un rivestimento in velluto e raso di seta bianco; la chiusura viene assicurata da quattro gancini in oro disposti sul perimetro ottagonale.
Il fondo esterno della custodia, rivestito in carta verde, riporta alcune diciture: oltre alla scritta ad inchiostro “Z acpa” vi sono incollate due etichette cartacee, di cui una ottagonale con segnatura “n° 41493/h x050/53,5” e una rettangolare recante la scritta “N.° 12”.

Misure

Spilla: diamentro cm 9
Pettine: cm 6,5×6,5
Custodia: cm 13×13

Stato Conservazione

Molto buono; sulle piume ricoperte da smalto si notano alcune cadutedel colore. La custodia mostra minimi segni di usura negli angoli esterni.

Osservazioni

A garantire l’originaria provenienza del coordinato da Maria Luigia d’Asburgo esiste una dichiarazione autografa di Albertina Sanvitale Montecuccoli degli Erri, datata 1° agosto 1960 e pervenuta al Museo insieme al gioiello. Si è trovata traccia di questo stesso monile anche tra le carte dell’Archivio Sanvitale custodite al Museo Lombardi (cont. 87, fasc. 4/7): nella “Stima delle Gioie appartenenti al compianto Conte Stefano Sanvitale” stilata dal nipote Giovanni Sanvitale, fratello di Albertina, il 4 aprile 1915 alla presenza del tecnico Salvatore Verdoni, al n. 10 si legge di un “Fiore da testa raffigurante uccello di paradiso in pietre dure e testina di smalti a colori, con relativo pettine”, stimato 200 lire. A fianco, a matita, Giovanni Sanvitale aveva indicato una ‘A’, che nella spartizione dell’eredità di Stefano Sanvitale indicava la destinazione ad Albertina, a cui fu lasciata la maggior parte delle opere d’oreficeria indicate.
L’etichetta riportante il numero ‘41493’ si rivela invece preziosa per individuare l’orefice creatore di questo raffinato bijou de tête, lavorato en tremblant: lo stesso inventario si ritrova infatti su una fattura indirizzata a Maria Luigia dal milanese Giovanni Manini, uno dei più assidui fornitori della sovrana, che il 10 maggio 1834 le inviò una fattura relativa anche a “un uccello del Paradiso in pietre” del valore di 270 franchi. Con ogni probabilità l’acquisto fu da subito pensato come dono per la figlia Albertina, come sembra rivelare l’assenza delle cifre ‘ML’ che caratterizzano altre custodie relative a gioielli della duchessa; si potrebbe ipotizzare che questa aigrette (così venivano chiamati i gioielli da testa che imitavano le piume che impreziosivano le acconciature femminili, si veda il ritratto di Maria Luigia inv. 497 del Museo Lombardi) costituisse un prezioso regalo di compleanno per la giovane Albertina, che aveva compiuto diciotto anni in quello stesso mese.

Acquisizione

Donazione Federico Montecuccoli degli Erri con i figli Cecilia, Maria Luisa e Francesco in memoria della moglie e mamma Mariangela (Mara) Sillingardi in Montecuccoli degli Erri (dicembre 2008).

Provenienza

Di proprietà della duchessa Maria Luigia d’Asburgo (1791-1847), il gioiello passò alla figlia Albertina Montenuovo (1817-1867) e da questa al figlio Stefano Sanvitale (1838-1914), che lo lasciò alla nipote Albertina Sanvitale Montecuccoli (1870-1967). Il monile fu poi donato in occasione delle nozze alla sposa del figlio Raimondo Montecuccoli degli Erri, ovvero Cecilia Bentivoglio (1908-1963), che a sua volta ne fece omaggio alla nuora Mariangela (Mara) Sillingardi, scomparsa nel 2008 e moglie del donatore.

Collocazione

Salone; tavolo bacheca 4

Note Bibliografiche

M. BIANCHI, “I ‘diamanti della corona’: formazione e dispersione dei tesori Sanvitale”, in F. SANDRINI, “I gioielli di Maria Luigia”, Parma, MUP 2009, p. 114 [ill. p. 113], scheda pp. 166-167.
M. BIANCHI, “La migliore delle contesse. Profilo biografico di Albertina Sanvitale”, in F. SANDRINI (a cura di), “Albertina, la figlia di Maria Luigia d’Asburgo. Vita, pensieri, segreti”, Parma, Grafiche STEP 2017, ill. p. 81.

Esposizione

Parma, Museo Glauco Lombardi, “Albertina, la figlia di Maria Luigia d’Asburgo. Vita, pensieri, segreti”, 9 dicembre 2017-18 marzo 2018