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Autore: Antonio Canova (Possagno, Treviso, 1757 - Venezia, 1822)

Erma di Maria Luigia d’Asburgo

Datazione

I metà XIX secolo (post 1822)

Tipo

Sculture

Inventario

2532

Materiale

gesso

Descrizione

Su una piega del velo nel lato destro inferiore si nota appena, segnato in piccolo ad inchiostro (?), il numero “5342”.

Misure

altezza cm 86,2
larghezza cm 53,5
profondità cm 36,5

Stato Conservazione

Buono. L’intervento di restauro del maggio 2008 (Opus Restauri) ha rimosso con una soluzione di acqua e acetone i due strati di colore a tempera che ricoprivano la superficie del gesso, che ha conservato la patina originale, di tonalità calda e lucida; l’operazione di pulitura, permettendo una maggiore lettura dei dettagli, soprattutto di ciocche e diadema, ha anche evidenziato alcune lacune su basamento e volto, integrate con polyfilla e patinate all’acquerello. Al termine del restauro si è infine passato un panno di lana sull’intera superficie al fine di riacquistare un aspetto liscio e lucido senza l’utilizzo di sostanze trattanti.

Osservazioni

L’opera è pervenuta al Museo unitamente a un busto colossale di Napoleone (inv. n. 2531) derivato dalla scultura di Chatsworth, Devonshire Collection.
L’erma è da porre in immediata relazione con l’originale marmoreo conservato nella Sala Maria Luigia della Biblioteca Palatina di Parma e di cui esiste il calco in gesso presso il parmense Istituto d’Arte Paolo Toschi. Commissionata nel 1822 dagli Ufficiali di Maria Luigia ad Antonio Canova (1757-1822), l’erma si pone come direttamente dipendente dalla grande statua in marmo (dal 1848 in Galleria Nazionale di Parma), fatta realizzare da Napoleone Bonaparte a Canova nel 1810 e successivamente conservata nel Palazzo Ducale di Colorno.
Il gesso del Museo Lombardi ripete le dimensioni dell’erma della Biblioteca Palatina, mentre la realizzazione di un’altra versione in scagliola ‘un po’ più che al naturale’ venne promossa da Bartolomeo Orcesi nel 1847; una diversa versione in collezione privata si conserva a Edimburgo; tra le collezioni Lombardi è presente invece un’erma in marmo riferibile ad Alceo Dossena, di dimensioni più piccole (inv. n. 1918).
L’opera del Museo Lombardi faceva parte delle collezioni del noto incisore Paolo Toschi, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Parma dal 1836 al 1849; non è azzardato ipotizzare una diretta provenienza del gesso dall’atelier canoviano sopratutto in virtù dei rapporti che legarono i due artisti.

Acquisizione

Eredi Toschi (famiglie Agnetti e Artifoni)

Provenienza

Collezione Paolo Toschi

Collocazione

Atrio piano terra

Note Bibliografiche

M.C. TESTA, “La Duchessa”, PPS Editrice, Parma 1996, pp. CXXXIV-CXXXV.
AA.VV., “Canova. L’ideale classico tra scultura e pittura”, Silvana-Fondazione Cassa di Risparmio Forlì, Milano-Forlì 2009, pp. 182-183 [ill. p. 184].
AA. VV., “Il progetto dell’illusione. La nascita del Teatro Regio nei disegni inediti di Nicolò Bettoli”, Parma, MUP Editore 2014, p. 37 (scheda 3.3).
F. SANDRINI (a cura di), “I volti di Maria Luigia. La fortuna dei ritratti a stampa di Maria Luigia d’Asburgo”, Parma, STEP 2018, ill. p. 36.
M. E. Ferrari, “Carnet de voyage Viola Parma”, Roma, Pandion Edizioni 2020, [p. 36, ill. p. 37] .
F. SANDRINI, “Quando Napoleone divenne Augusto… o viceversa”, in “Revue du Souvenir Napoléonien – Italia”, n. 3, dicembre 2020, p. 16 [ill. p. 17].

Esposizione

Forlì, Musei di San Domenico, “Canova, l’ideale classico tra scultura e pittura”, 24 gennaio-21 giugno 2009