Autore: Manifattura italiana XIX secolo (?)

Scialle ricamato appartenuto a Guglielmina Schwing

Tipo

Tessili

Inventario

2530

Materiale

seta

Tecnica

ricamo libero

Descrizione

Scialle quadrato in taffetas di seta avorio, ricamato a punto piatto e punto stelo lungo il bordo con motivi floreali tono su tono che si infittiscono e ampliano in un angolo; intorno al perimetro si sviluppa una trama a rete in macramé completata da lunghe frange.

Misure

cm 210×210

Stato Conservazione

Buono. Durante il restauro del novembre 2007, lo scialle è stato sottoposto a posizionamento, smacchiatura, vaporizzazione e lavaggio; le lisature sono state consolidate, mentre una piccola lacuna è stata fermata con velo adesivo.

Osservazioni

Karl Schwing (1780-1851), sposato con Anna Vinter, intraprese nel 1799 la carriera militare nell’esercito austriaco, dove raggiunse il grado di capitano combattendo nel Corpo dei Cacciatori Tirolesi; dopo alcuni anni di servizio in Italia, fu chiamato nel 1824 al servizio di Maria Luigia quale Comandante del Corpo dei Dragoni Ducali, di cui successivamente divenne Colonnello. Dopo essersi guadagnato la fiducia dei parmigiani e della duchessa, che infatti lo creò nobile, ottenne di essere messo a riposo nel 1846, non prima di aver ricevuto varie onorificenze tra le quali le nomine a Cavaliere dell’Ordine Pontificio di Gregorio Magno e a Cavaliere e Commendatore dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio.
Sua figlia Guglielmina, sposata con Carlo Vicenzi, ebbe tre figli, tra i quali Luigi, scomparso a soli 29 anni ma noto ai contemporanei come scrittore di teatro e di romanzi. Da un altro figlio di Guglielmina e Carlo, Guglielmo, nacquero Maria e Ugo; dalla figlia di Ugo, Chiara Vicenzi, lo scialle passò agli eredi che ne hanno fatto dono al Museo.

Acquisizione

Donazione eredi Vicenzi (novembre 2007)

Provenienza

Secondo la tradizione della famiglia che ha donato il tessile, lo scialle appartenne a Guglielmina Schwing, sposata a Carlo Vicenzi e figlia di Karl Schwing, alla quale fu regalato come dono di nozze da Maria Luigia. Il prezioso manufatto, che si dice ricamato dalla duchessa stessa, sarebbe stato offerto alla giovane in sostituzione del titolo di baronessa che intendeva assegnarle la sovrana, ma che Guglielmina aveva rifiutato.

Collocazione

Sala Affetti/Deposito

Note Bibliografiche

R. LASAGNI, “Dizionario biografico dei parmigiani”, IV, Parma, PPS 1999, p. 371 e pp. 760-761.