Autore: Manifattura francese

Cassetta contenente il servizio da lavoro di Maria Luigia

Datazione

1810

Tipo

Oggettistica varia

Inventario

1876

Vecchio Inventario

149

Materiale

acero, piuma di tuia, mogano, ottone, specchio, marocchino, carta, seta, lana, ciniglia, argento filato, velluto, madreperla, oro, acciaio, avorio, legno, e vetro, acciaio temperato

Descrizione

La cassetta con forma parallelepipeda presenta una struttura in legno d’acero rivestito esternamente da piuma di tuia; su entrambi i fianchi sono disposti manici ed intarsi in ottone, mentre sulla parte frontale è presente una serratura parimenti in ottone. L’interno, rivestito in marocchino rosso con fregi dorati e carta verde, è disposto su due livelli: nel primo, che presenta quattro elementi estraibili, il più grande dei quali nasconde un ampio vano sottostante, sono ricavati gli alloggiamenti su misura per i vari strumenti da lavoro; il secondo livello è suddiviso in quattro scomparti, tra i quali i due maggiori supportano due cassettini (uno portarocchetti, un altro indiviso e ospitante filati vari). Tutta la parte interna del coperchio è occupata da uno specchio. Ad un ulteriore cassettino segreto posto sul lato destro, in corrispondenza della base della cassetta, si accede dall’esterno; in esso si conserva un piccolo scrittoio in mogano rivestito in pelle, all’interno del quale sono tuttora contenuti, negli appositi spazi, una carta da lettere bianca e un portainchiostro in vetro.
In vari punti della cassetta compaiono etichette cartacee con il nome dell’emporio tessile presso il quale fu acquistata: “Au Pere de Famille / Rue Thionville, (Dauphine.) / Au coin de Celle / d’Anjou / à Paris”, talora integrato da: “Magazin de Fils / Epingles et Aiguilles”. Sotto lo scomparto principale rimane un’etichetta con la lista completa del materiale in vendita presso il negozio stesso.

Misure

cm 24,4 x 35,5 x 17,9

Stato Conservazione

Buono; durante il restauro del gennaio 2010 si è proceduto alla smontaggio della cassetta, che ha permesso di accedere allo scomparto segreto e di rivelare i segni di un precedente intervento (vd. “Osservazioni”). La fessurazione che il coperchio presentava a causa dei movimenti dei diversi legni è stata reintegrata con un riempimento di cera colorata; l’intera superficie è stata pulita con un polish per la rimozione di sporco e impurità. Anche lo scrittoio custodito nello scomparto segreto è stato reidratato con un prodotto ceroso a base di trementina. Alla presenza di chiodi, necessari per fissare il legno di acero ritirato alla piuma di tuia, si deve la puntinatura del coperchio.

Osservazioni

Lo scomparto superiore contiene un paio di forbici in madreperla traforata e acciaio; due uncinetti con manico in avorio e oro; un’impugnatura di uncinetto in madreperla con cappuccio che funge anche da contenitore per tre uncinetti; un attrezzo cavo in madreperla e oro; una pinzetta in oro con manico a piccolo “cucchiaio”; un attrezzo in oro con occhiello; un punteruolo in oro; una matita con astuccio in oro; un punteruolo in avorio e oro; un agoraio in madreperla e oro contenente nove aghi in acciaio; un ditale in madreperla e oro; un uncinetto in madreperla; una navetta in madreperla e oro; due dischi in avorio; due dipanatori ed un uncino in metallo con morsetto; due rocchetti di lana bianca con perno metallico; uno strumento di metallo a “C” con fori; una scatolina portaspilli con specchio, contenente spilli, un ago ed un filo di perline argentate; due puntaspilli in velluto.
Il vano interno del suddetto scomparto contiene: una corta fascia in filo d’argento; tre matassine di ciniglia con avvolgitore; un gomitolo di corda; una matassina di seta; una matassina di seta e filato metallico (rosa e argento); una matassina di cotone (cordino ecru); uno spillone in legno nero; un disco in madreperla; tre perni in legno e tre in avorio; due fuselli in legno e metallo con filo di seta avvolto; un attrezzo in metallo con catenella; aghi.
I quattro scomparti della base contengono: una matassina di ciniglia animata; tre matassine di ciniglia; venti matassine di seta filata e in fiocco; una matassina in argento filato; sei matassine in seta con avvolgitore in legno o cartone; sei piccoli gomitoli in seta filata.
Uno degli scomparti estraibili esposto a fianco contiene dodici rocchetti di legno con seta filata e in fiocco.
Un secondo scomparto estraibile esposto a lato contiene: nove matassine di seta ritorte; dieci ferra da maglia in metallo e avorio; dodici matassine a bacchetta in seta fiammata e a righe; una piccola matassina in seta ocra; una matassina in ciniglia rossa; tre avvolgitori in legno con filato di seta; un avvolgitore in cartoncino con filo di seta blu e filato metallico; due matassine di filo di seta e oro avvolte attorno a carta ripiegata; due nappe color panna in ciniglia e seta con anima in cartone.
Sparsi nella bacheca sono ancora: due avvolgitori per filo in madreperla; due anelli e due serie di quattro elementi decorativi pendenti in metallo dorato per nappe, ecc…; un avvolgitore in cartone con filo d’argento; una navetta in madreperla e oro.
Tra i numerosi lasciti testamentari di Maria Luigia alla figlia Albertina (codicillo 53) si legge anche “un nécessaire da lavoro in legno color mogano di forma oblunga rotto in un angolo, tutti gli oggetti che vi sono racchiusi sono in oro, madreperla e acciaio, io mi sono costantemente servita di questo nécessaire dall’anno 1810”; il riferimento allo stato di conservazione dello spigolo fa identificare la cassetta esposta al Museo Lombardi con quella descritta nel documento citato (Archivio Sanvitale, cont. 93, fasc. 14).
Durante il restauro si è scoperto che in quello stesso spigolo si apriva un vano segreto racchiuso nella base della cassetta, accessibile con un’apposita chiave oggi dispersa, che faceva scattare un meccanismo a molla situato sul lato opposto. Il piano del piccolo scrittoio in esso contenuto può essere sollevato, rivelando uno scomparto per conservare fogli e lettere; vi è tuttora custodita una carta che presenta in filigrana la dicitura “H DOBBS 1799”, un delicato intaglio e un’iscrizione francese lungo tutto il perimetro, ovvero “Tel fut l’Amour au ciel d’or./ On ne le trouve plus,/ Mais on le cherche ancore,/ N’offrant qu’un coeur/ A la beauté/ Aussi nud que la verité/ Sans armes comme l’innocence,/ Sans ailes comme la constance//”. Glauco Lombardi ebbe modo di aprire lo scomparto, nel quale infatti si trova la sua nota autografa “Carta da lettere trovata sul/ripostiglio segreto del/servizio da lavoro di S. M. Maria Luigia/ceduto dal Conte Giovanni/Sanvitale al prof. Glauco/Lombardi./Colorno, 28 aprile 1934”. A quell’epoca forse risale lo smontaggio di cui si sono trovate tracce nel corso del restauro: mancano infatti in più punti alcuni chiodi originali, che avevano capocchie di legno, sostituiti in parte da chiodi interamente metallici. Nello stesso scomparto Lombardi trovò pure il quaderno di annotazioni di Maria Luigia, che lo aveva intitolato “Pensée d’une Dame”, anch’esso conservato al Museo (inv. 1999).
Il mercante londinese Henry Dobbs aprì la sua attività proprio in quegli anni, rimanendo attivo almeno fino al secondo decennio del XIX secolo, anche se non sono note sue relazioni con la casa imperiale asburgica o con la corte francese; è probabilmente sua la scelta di utilizzare l’iscrizione, che fu trascritta anche da Lombardi nei suoi appunti in ordine diverso, probabilmente essendogli ignota la relazione tra essa e il poema di Edmund Swift “The Golden Age of Love”, scritto nel 1800: pare infatti che il poeta inglese abbia tratto ispirazione da queste parole, mostrategli da una signora ad accompagnamento di un disegno allegorico dedicato all’amicizia.

Acquisizione

Acquistato dal prof. Lombardi dal il conte Giovanni Sanvitale nel 1934.

Collocazione

Sala Maria Luigia; bacheca 1

Note Bibliografiche

M. PRAMPOLINI, “La duchessa Maria Luigia. Vita familiare alla corte di Parma”, Bergamo, Istituto Italiano d’Arti Grafiche 1942, pp. 70-71, p. 349 e p. 366.
M. DURSI, “I pensieri della duchessa di Parma affidati ad un quaderno segreto”, in “Il Resto del Carlino” del I novembre 1956, p. 3.
M. PELLEGRI, “Il museo Glauco Lombardi”, Parma, Battei 1984, pp. 207-208.
AA.VV., “1810. La politique de l’amour. Napoléon Ier et Marie-Louise à Compiègne” (catalogo della mostra), Parigi, Edition de la RMN 2010, pp. 80-81 e scheda n. 180.
F. SANDRINI, “Obblighi di Stato e scelte di sentimento: profilo biografico di Maria Luigia d’Asburgo”, in “Parma per l’Arte”, anno XXII, fascicolo 2016, Parma, Grafiche STEP 2016, ill. p. 57.

Esposizione

Venezia, Palazzo Grassi, “Mostra del Costume nel Tempo”, 25 agosto-14 ottobre 1951
Parigi, castello di Compiègne, “1810. La politique de l’amour. Napoléon Ier et Marie-Louise à Compiègne”, 27 marzo-19 luglio 2010