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Autore: Johann Schanz (o Schantz) (Kladrob, 1762 - Vienna, 1828)

Fortepiano appartenuto alla duchessa Maria Luigia d’Asburgo

Datazione

1825 ca.

Tipo

Varie

Inventario

2371

Vecchio Inventario

522

Materiale

abete, piuma di mogano, bronzo dorato, avorio

Descrizione

Il fortepiano ha struttura in abete rivestita da una impiallacciatura in piuma di mogano. E’ sostenuto da tre gambe a colonna corinzia con capitello in legno finemente intagliato e dorato; le due gambe anteriori risultano unite da un’asse lignea che ospita, al centro, la pedaliera, raccordata alla cassa da un elemento a lira. Lungo la cassa armonica, lateralmente, sono applicati due sottili fregi in bronzo dorato: rami di rose (lungo il brodo inferiore) e tulipani stilizzati (lungo il bordo superiore).
Il coperchio della tastiera si solleva mediante una maniglia ad anello applicata su una placca a protome leonina entro ovale formato dall’intreccio di rami d’alloro e di quercia. I tasti sono in legno rivestito da sottili lamine di avorio e di ebano. Tra questi ed il leggio è una targhetta, probabilmente in avorio, con l’indicazione a inchiostro manoscritta: “Johann Schantz / in Wien”. Ai suoi lati sono due applicazioni in bronzo dorato con girali vegetali, putti musicanti e cornucopie.

Misure

Altezza: cm 88,7Lunghezza: cm 237 ca.Larghezza: cm 130 ca.

Stato Conservazione

Molto buono; l’opera è stata restaurata tra il maggio e dicembre 2007 (Laboratorio di Restauro del Fortepiano di Degiampietro & C. e Restauro Mobili Antichi Chiarugi). L’intevento, finalizzato al recupero della piena funzionalità fonica dello strumento, si è articolato in un generale trattamento antitarlo del legno e nella pulitura delle sue varie parti, provvedendo alla sostituzione filologica di piccole parti usurate con materiali equivalenti oltre al rifacimento dei decori bronzei mancanti; lo strumento è stato regolato, intonato e accordato.

Osservazioni

Il termine fortepiano designa il diretto predecessore del pianoforte nel periodo che va dal 1700 al 1830: esso presentava caratteristiche costruttive e sonore diverse dal moderno strumento.
Il conte Giovanni Sanvitale, da cui Lombardi acquistò il fortepiano per 1.000 lire, lo conservava nella Sala delle Armi della Rocca di Fontanellato.
Durante l’intervento di restauro è stato possibile rintracciare il numero progressivo di fabbricazione annuale, il 44, sul vano tastiera, mentre sul fondo dello strumento compare un’etichetta col numero 522, probabilmente un vecchio inventario.

Acquisizione

Lo strumento fu acquistato dal prof. Lombardi nel 1934 presso il conte Giovanni Sanvitale.

Provenienza

Famiglia conti Sanvitale

Collocazione

Salone

Note Bibliografiche

S. GRANDJEAN, “Empire Furniture”, London, Faber and Faber 1966, p. 106 e tav. 86.
L. FARINELLI, “Maria Luigia duchessa di Parma”, Milano, Rusconi 1983, pp. 124-125.
G. CIRILLO, G. GODI, “Il mobile a Parma fra Barocco e Romanticismo”, Parma, Ermanno Albertelli Editore 1983, pp. 208-209.
“Museo Glauco Lombardi”, Milano, TCI 2003, p. 121.
F. SANDRINI, “Glauco Lombardi e il suo museo”, in “Aurea Parma” anno XC, fasc. III, Parma 2006, pp. 301-324: p. 311.
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C. HOGWOOD, “The keyboard sonatas of Leopold Kozeluch”, in “Early Music”, vol. XL/4, nov. 2012, pp. 621-637, ill. p. 631.
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M. E. Ferrari, “Carnet de voyage Viola Parma”, Roma, Pandion Edizioni 2020, [p. 38].
G. MARTINI, “Le armonie per la villeggiatura. Vita musicale al Casino dei Boschi”, in F. SANDRINI (a cura di), “Maria Luigia d’Asburgo e il Casino dei Boschi di Sala”, Parma, MUP 2023, pp. 152-173: p. 154 [ill. p. 155].
M. CAPRA, “Il teatro d’opera a Parma. Quattrocento anni, dal Farnese al Regio”, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale 2007, ill p. 77 (II edizione 2023 p. 89).