Gismunda beve il veleno
- Datazione
1807
- Tipo
Stampe
- Inventario
1054
- Vecchio Inventario
285 bis
- Tecnica
acquatinta (?)
- Descrizione
L’incisione è tratta da un dipinto di Biagio Martini (1761-1840). “Blasius Martinus inv. del. – TIRG [Toschi Isac Raggio Gasparotti] sculpp. Parmae 1807 Gismunda veneno epoto, quo perempti Guiscardi sui cor illiverat, moritur”.
HERCULI BERGONTIO NOBILI PARMENSI VIRO TABULAM A CELEBERRIMO MARTINO DEPICTAM AB HUJUS DISCIPULIS AERE NUNC REDDITAM IPSAMET CAELATORIUM SOCIETAS DICAT PATRONO INCLYTO MUNIFICO. NOBILE JUSSIT OPUS QUONDAM BERGONTI A FINGI HERCULES HAUD PATRIIS UNQUAM VIRTUTIBUS IMPAR. QUO MAGE CORRIGII LUXIT UBIQUE DECUS ARTES NIL MIRUM SI FOVET AUGET ALIT Exemplar apud Antonium Tarchioni”.- Misure
cm 38 x 48,7
C.C.: cm 44,3 x 58,4 x 1,4- Stato Conservazione
Abbastanza buono; la carta reca puntinatura di muffa e una macchia lungo il bordo inferiore.
- Osservazioni
In cornice di legno.
La provenienza e la datazione dell’acquisto si ricavano da un elenco compilato dallo stesso Lombardi (Biblioteca Comunale di Mirandola, raccolta Gavioliana, archivio Lombardi, L4 B16).
La “Società parmigiana degli incisori all’acquerello” venne fondata nel 1807 da Paolo Toschi (1788-1854), Tommaso Gasparotti (1785-1847), Antonio Isac (1788-1828) e Vincenzo Raggio (1779-post 1835). Nel 1808 si aggiunse il conte Claudio Linati (1790-1832). La Società si sciolse nel 1809.- Acquisizione
Acquistato da Beatrice (Bice) Sanvitale Simonetta tra 1917 e 1920
- Provenienza
Raccolta Toschi [fascicolo grigio]; famiglia Sanvitale Simonetta
- Collocazione
Archivio
- Note Bibliografiche
G.LOMBARDI, “Il Conte Claudio Linati e la Società parmigiana degli incisori all’acquerello”, Parma 1935, p. 6.
P.MEDIOLI MASOTTI, “Paolo Toschi”, Parma, Artegrafica Silva 1973, p. 36 e p. 54.
M.PELLEGRI, “Il museo Glauco Lombardi”, Parma, Battei 1984, p. 86.
F. SANDRINI (a cura di), “Museo Glauco Lombardi – Sala Paolo Toschi”, in “Paolo Toschi (1788-1854) incisore d’Europa”, Parma 2004, pp. 201-210: p. 204.
F. SANDRINI (a cura di), “Glauco Lombardi (1881-1970) molto più di un collezionista”, Parma, Grafiche STEP 2011, p. 59.