Home/Opere/Il re di Roma in sembianze di Amore addormentato
Autore: Pierre-Paul Prud’hon (Cluny 1758 - Parigi 1823)

Il re di Roma in sembianze di Amore addormentato

Datazione

1811

Tipo

Dipinti e Acquerelli

Inventario

22

Vecchio Inventario

94

Tecnica

olio su tela

Descrizione

L’opera risulta firmata e datata, in basso a destra: “PRUD’HON 1811”.

Misure

S.C.: cm 42 x 54,2
C.C.: cm 78,9 x 89,7 x 8,1

Stato Conservazione

Buono; l’opera è stata restaurata.

Osservazioni

In cornice di legno intagliato con motivi vegetali e dorato in foglia.
Nel verso della cornice è presente una medaglietta ovale in argento raffigurante l’Immacolata Concezione con iscrizione in tedesco, datata 1830.
Al Museo del Louvre è conservato un dipinto identico al presente, anch’esso opera di Prud’hon.
Il Museo Lombardi possiede anche una copia ad olio di Gian Battista Borghesi (n. 621) e l’incisione che ne trasse nel 1825 Achille Lefevre (n. 1057).
Il carteggio di Lombardi con i fratelli Brasi (Biblioteca Comunale di Mirandola, raccolta Gavioliana, archivio Lombardi, L4 B11) elenca questo pezzo tra gli acquisti effettuati tra 1915 e 1917 presso il loro negozio in piazza Duomo, poi intestato “Brasi&Zucchi”; in una memoria del 18 ottobre 1818 (ibidem, L4 B19) Lombardi ricorda che al momento dell’acquisto il quadro era sporco e offuscato ed era stato trasportato presso la piancoteca nazionale per la pulitura, effettuata dallo stesso colezionista “con essenza di trementina” sotto gli occhi del soprintendente Testi e del pittore Gabbi, rivelando subito l’altissima qualità del dipinto.
Questa testimonianza precisa quanto riportato da un appunto di Giorgio Carrara conservato in Museo, quasi certamente legato ad una comunicazione diretta di Glauco Lombardi, che datava l’acquisto presso l’antiquario Zucchi (futuro socio dei Brasi) al 1914-15 e in un altro punto al 1922 [nello stesso fascicolo si afferma che il dipinto reca i timbri della quadreria di Maria Luigia]; sempre Carrara scrive che all’antiquario Zucchi pervenne da una donna di corte di Maria Luigia, “La Pallavicino”, e che la Marchesa Pallavicino ne era venuta in possesso durante i moti del 1848.
Esiste però in Museo una nota autografa di Graziano Clerici, che riporta la notizia di fonte non specificata: “Nel maggio del 1848 il Toschi si recò, insieme al conte Gerolamo Nasalli, al Palazzo del Giardino, dove si attendeva a incassare gli oggetti d’arte, ch’erano appartenuta alla defunta Duchessa Maria Luigia. [… ] Tra quelli che ancora potè vedere e scegliere, erano due tele di gran valore, una rappresentante il Re di Roma bambino, del Prudhome [sic]; l’altra il ritratto di Napoleone I, del Le Gros. Queste due tele furono poi trasportate in Pinacoteca, dove rimasero sino al febbraio del 1849. L’arciduca Leopoldo d’Austria, erede di Maria Luigia, il 16 febbraio 1849 ordinò che le due tele fossero consegnate al suo legale rappresentante, il Conte Gerolamo Nasalli”.
Sarebbe così da smentire sia un articolo del 1949 (Archivio Museo Glauco Lombardi, fascicolo fotocopie) in cui si sostiene che Lombardi acquistò la presente opera ‘presso una famiglia’ per la somma di cinquecento lire, insieme al carboncino di Gérard (inv. n. 24) raffigurante Napoleone, costato duecento lire, del quale è però certa la provenienza dagli eredi Toschi, sia quanto riportato sull’atto di cessione al Museo del 1959, in cui il ritratto parebbe legato ad un’asta Sanvitale del 1922.
In un articolo del 1933 è lo stesso Lombardi a riportare che dopo il successo riscosso al Salon del 1812, il quadro fu trasportato da Parigi a Parma da Maria Luigia, che lo tenne “sempre dinanzi agli occhi nel suo gabinetto da lavoro”; nella stessa occasione informa anche di come l’opera sia stata esaminata dall’illustre conservatore del Louvre Jean Guiffrey, che ne certificava l’autenticità.

Acquisizione

Vedi “Osservazioni”.

Collocazione

Salone

Note Bibliografiche

J. GUIFFREY, “L’oeuvre de P.P. Prud’hon”, Parigi 1924, n. 1003, p. 158.
G. LOMBARDI, “L’annuncio della morte del duca di Reichstadt a Parma”, in “Aurea Parma”, a. XVII, gennaio-febbraio 1933, fasc. 1.
I. SCURTO, “L’ultimo amante della moglie di Napoleone”, in “Tempo”, a. XI n. 27, Milano 1949.
L. FARINELLI, “Maria Luigia duchessa di Parma”, Milano, Rusconi 1983, p. 62.
M. PELLEGRI, “Il museo Glauco Lombardi”, Parma, Battei 1984, p. 149.
A.V. MARCHI, “Volti e figure del Ducato di Maria Luigia 1816-1847”, Milano, Antea 1991, ill. p. VII.
G. GODI, G. CARRARA, “Fondazione Museo Glauco Lombardi”, Parma, Grafiche STEP 1991, p. 22 [ill. p. 21].
G. MARCENARO, P. BORAGINA, “Viaggio in Italia. Un corteo magico dal Cinquecento al Novecento” (catalogo della mostra), Milano, Electa 2001, p. 250.
“Museo Glauco Lombardi”, Milano, TCI 2003, p. 49.
“La pourpre et l’exil: l’Aiglon et le Prince impérial”, Réunion des Musées Nationaux, Parigi 2004, p. 69.
“Napoleone & Bodoni. Nel secondo centenario della visita dell’Imperatore a Parma 1805-2005”, Fondazione Cariparma, Parma 2005, ill. p. 55.
F. SANDRINI, “Glauco Lombardi e il suo museo”, in “Aurea Parma” anno XC, fasc. III, Parma 2006, pp. 301-324: p. 309 e pp. 314-317 [ill. p. 9].
F. SANDRINI, “I gioielli di Maria Luigia”, Parma, MUP 2009, ill. p. 35.
AA.VV., “Staging power. Napoleon-Charles John-Alexander” (catalogo della mostra), Stoccolma, Nationalmuseum 2010, scheda p. 305 (ill.).
F. SANDRINI (a cura di), “Glauco Lombardi (1881-1970) molto più di un collezionista”, Parma, Grafiche STEP 2011, p. 57.

Esposizione

Salsomaggiore (PR), Casino Rosa, Mostra delle collezioni Lombardi, maggio 1949
Bologna, Palazzo Salina-Amorini, “L’angolo della donna nella casa. Ambienti femminili dall’etrusco al moderno nei tempi e nei costumi”, 3 aprile-3 maggio 1955
Genova, Palazzo Ducale, “Viaggio in Italia. Un corteo magico dal Cinquecento al Novecento”, 31 marzo-29 luglio 2001
Stoccolma, Nationalmuseum, “Staging Power. Napoleon, Karl Johan, Alexander”, 30 settembre 2010-23 gennaio 2011